Una buona notizia giunge a Gemona su un caso di condannato a morte in Texas per il quale anche il locale gruppo di Amnesty International aveva lavorato, raccogliendo 476 firme tramite un appello urgente.
A meno di 24 ore dalla scadenza, fissata per mercoledì 26 agosto, l’esecuzione della condanna a morte per iniezione letale di Bernardo Aban Tercero, cittadino del Nicaragua condannato nel 2000 per l’omicidio di un insegnante nel corso di una rapina avvenuta tre anni prima, è stata sospesa dalla Corte d’appello del Texas. All’ultimo minuto è emerso che una testimone, determinante per la condanna a morte di Tercero, aveva detto il falso: la donna lo ha ammesso in una dichiarazione giurata presentata alla Corte d’appello.
La scorsa settimana, oltre ad Amnesty International, anche la Commissione interamericana dei diritti umani aveva chiesto la sospensione dell’esecuzione in quanto gli USA avevano violato la Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari, non informando Tercero del suo diritto a chiedere assistenza al consolato del Nicaragua.
Grazie alla sospensione dell’esecuzione da parte della Corte d’appello, sarà possibile svolgere ulteriori accertamenti sull’uccisione dell’insegnante e sull’effettivo ruolo avuto da Tercero.
Dal 1977, anno di ripresa delle esecuzioni, gli USA hanno messo a morte 30 cittadini stranieri o con doppio passaporto, spesso in violazione della Convenzione di Vienna. Nei bracci della morte, con Tercero, ci sono altri 141 detenuti.
Esecuzione sospesa in Texas_2015 il comunicato di Amnesty sul caso.