Con il terzo appuntamento del ciclo di incontri “Conosciamo la biblioteca antica”, l’Associazione “Ostermann” dà inizio a un nuovo percorso di riflessione e di approfondimento culturale ideato in occasione del quarantennale del terremoto del 1976.
Giovedì 21 gennaio, alle ore 20.30 presso l’Auditorium San Michele, il gemonese Mauro Vale illustrerà l’impegno dei volontari nell’opera di recupero di libri e di documenti storici a seguito del terremoto.
«Il patrimonio storico-artistico di Gemona si può paragonare a un mosaico che può essere interpretato solo in modo approssimativo perché molte tessere sono offuscate», sottolinea Alida Londero, animatrice del Gruppo Archivi della “Ostermann”. «La più importante, quella che darebbe una connotazione preziosa all’immagine della città – continua Alida Londero –, è il soffitto ligneo dipinto nel Cinquecento da Pomponio Amalteo, che attende ancora una collocazione che lo restituisca alla popolazione e ai visitatori. Ma vi sono altre tessere oscure, forse meno essenziali ma comunque parte di un disegno complesso che ha preso forma attraverso i secoli. Una di queste è la biblioteca antica e storica, conservata in Palazzo Elti, dove hanno sede anche la sezione moderna e l’archivio storico comunale. Soprattutto la dotazione antica, che comprende volumi editi tra gli ultimi anni del secolo XV e il 1830, attende di essere conosciuta e valorizzata.
«Ad essa l’Associazione dedica un ciclo di incontri», precisa l’animatrice del Gruppo Archivi. «La biblioteca (antica, storica e moderna) e l’archivio storico, come altri beni materiali, sono giunti fino a noi perché dopo il terremoto del 6 maggio 1976 alcune persone li hanno estratti dalle macerie, li hanno portati o fatti portare al riparo e al sicuro, in sedi dove degli esperti li hanno inventariati e restaurati».