“Nessuno… e le altre” è il titolo del nuovo CD di Aldo Giavitto, il cantautore friulano (gemonese di adozione) pluripremiato a livello nazionale e regionale per la sua raffinata produzione musicale. Il nuovo disco verrà presentato in anteprima venerdì 13 maggio alle ore 21.00 presso il Teatro Lavaroni di Artegna nell’ambito della rassegna “Seres di Mai”.
Prodotto dallo stesso Giavitto (voce e chitarre nel cd) per l’etichetta Artesuono di Stefano Amerio, il cd è il frutto di una poliennale elaborazione ed è dedicato a una rilettura in chiave metaforica, contemporanea e personalissima di alcuni aspetti della vicenda mitologica di Odisseo-Nessuno-Outis, con echi di Melville, Conrad, Ungaretti, ibridata con altre suggestioni e spunti eterodossi in forma di canzone e poesia. A condividere il progetto, il direttore artistico e in questo caso anche arrangiatore Valter Sivilotti e una pluralità di musicisti di altissimo livello che esaltano i colori della musica cantautorale con gli strumenti della tradizione classica.
«Ci hanno sempre raccontato che Ulisse era un eroe magnifico e coraggioso, invece preferiva di gran lunga vincere e superare gli ostacoli con l’intelligenza attiva e l’astuzia», racconta Giavitto. «Più che animato da un inesauribile desiderio di conoscenza, prosegue, Ulisse era al contrario desideroso di tornare nella sua isola, percorrendo rotte faticose e discontinue». Una figura tanto temporalmente lontana quanto vicina a tutti gli esseri umani, compresi i contemporanei, nella sua essenza. «Anche noi navighiamo, spesso controvoglia, su rotte che non abbiamo scelto, anche se ce la raccontiamo perché il nostro libero arbitrio non sia spento – prosegue Giavitto –. E poco importa il cabotaggio: si muore in alto mare come in laguna, da capitani di lungo corso o da profughi annaspanti in fuga».
Da Fratelli – canzone liberamente ispirata all’omonima lirica di Giuseppe Ungaretti e a una quartina di Omar Khayyàm – a Sirene, Giavitto conduce Altrove passando per Ramallah («Se sia Allah o Jahvè il potente/la bestemmia più arrogante/di chi non sa né io né Dio/ma vuole il sangue tuo e mio»), Nostos, Fî di Nissun/Letare a Telemac (con la lingua friulana che entra in un gioco armonico tra l’italiano e il greco antico presenti nel cd), per arrivare a Tessitore di canzoni, Vietata ai minori e I Vues di Diu, brano composto nel 2010.
Note e parole che allertano su un Poseidone presuntuoso, vendicativo e indisponente sempre in agguato, «ma c’è anche la speranza, l’amore, il sogno, l’amicizia, la follia, lo sberleffo, il gusto della sfida e del racconto mai veritiero, ma vero per chi vuole ascoltare», spiega il cantautore-docente, che ogni giorno in classe è in confronto con l’intelligenza interrogante degli studenti.
Nato a Udine nel ’64, Giavitto, originario di Tarcento, vive a Gemona del Friuli ed è laureato in Lettere classiche. Ha svolto per alcuni anni attività di ricerca in Epigrafia Romana presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Trieste. Attualmente insegna materie letterarie nel Liceo scientifico di Gemona.
Da molti anni coltiva interessi artistici componendo e pubblicando poesie e canzoni. Numerosi i riconoscimenti ottenuti a livello regionale e italiano: vincitore per due volte della rassegna Paolo Pavanello-Cantautori Triveneto (1991-1994), nel 1992 e nel 1996 ha vinto il “Premio Città di Recanati” Nuove tendenze della canzone d’autore ed è stato segnalato in altre due edizioni. Nel 1996 ha ricevuto il premio “Moret d’aur” per aver “fatto onore alla terra friulana”. Nel 1999 ha vinto il premio “Marcello D’Olivo-Città di Lignano” per “la maturazione artistica e il successo riscosso”.
Importante la sua discografia: nel 1997 è uscito il cd “QuAlCose”, prodotto da Andrea Del Favero per l’etichetta Folkest Dischi; nel 2000 ha partecipato, insieme ad altri tre cantautori friulani, al progetto “Dulinvie” – Cd poi abbinato nel 2001 al quotidiano Messaggero Veneto – e ha realizzato in tandem con il cantautore carnico Lino Straulino il cd “Doi”, prodotto da Valter Colle per Nota.
Nel 2001 è uscito il cd “Cenerentola-Il troi che no si sielç”, anch’esso prodotto da Valter Colle per l’etichetta Nota. Negli anni successivi, intensa attività concertistica tra cui la partecipazione alla rassegna d’autore “Canzoni di confine” per la direzione artistica di Sergio Endrigo. È stato più volte ospite a Milano per la Settimana della cultura friulana.
Con il brano “I vues di Diu”, affidato all’interpretazione di Megan Stefanutti, ha vinto nel 2010 il Festival della Canzone friulana; nel 2011 è entrato nella rosa dei quattro finalisti assoluti del concorso musicale nazionale Giuseppe Moretti, voluto e curato da Dacia Maraini.