Chi cerca, trova. Il proverbio ben si addice all’acuto sguardo di Livio Londero, gemonese appassionato di ritrovamenti archeologici che negli ultimi decenni ha portato alla luce – «per caso», sostiene lui – frammenti della Gemona esistente in epoca romana e medioevale.
È così che l’Associazione storico-archeologica-culturale “Ostermann”, costantemente impegnata nell’opera di valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico, culturale, archivistico e librario della nostra città, invita la comunità alla presentazione del libro di Livio Londero Gemona antica. Appunti di storia ritrovata. L’incontro si svolgerà venerdì 17 giugno alle ore 20.30 presso l’Auditorium San Michele a Gemona. La presentazione sarà a cura di Gianfrancesco Gubiani, l’introduzione a cura di Igor Londero, storico dell’età contemporanea e figlio dell’autore.
Si devono a Livio Londero numerosi ritrovamenti a Gemona, in particolare nella frazione di Godo: tra questi, una casa romana che sorge 300 metri a sud dell’attuale fontana di Silans (la statio romana “Ad Silanos”); il rudere di una casa medioevale travolta da un’alluvione causata dalla Grideule, il torrente che scende dal Glemine, oggi sotterraneo dopo essere stato cementificato negli anni Settanta; il ponte risalente al Cinquecento che attraversa la Grideule; la Fornasate, fornace per la cottura di sassi calcarei in Maniaglia.
[Foto: Ulderica Da Pozzo (Lunari 2011, Centro Socio-culturale di Godo, Ecomuseo delle Acque)]