Di «viandanza e della magia degli incontri in quei luoghi colmi di odori, sapori e musiche che sono le osterie» si parlerà nell’incontro di giovedì 18 maggio, alle ore 20.30 presso l’Auditorium San Michele a Gemona.
La pubblicazione del libro L’osteria dei passi perduti. Storie zingare di strade e sapori, ultimo lavoro di Angelo Floramo, storico, docente di lingua e letteratura italiana e di storia presso l’ISIS “Magrini Marchetti” di Gemona, offrirà lo spunto per un dialogo sul tema tra l’autore del libro e Flaviano Bosco, insegnante e studioso di letteratura e di filosofia.
La suggestiva atmosfera sarà ricreata tramite la narrazione di quattordici storie, con letture a cura di Andreina Tonello e intermezzi musicali.
Quattordici storie piene di umanità e solitudini – come si legge nella presentazione del volume – che si portano addosso l’odore della cucina, la meraviglia e lo stupore dell’incontro. Paesaggi, sapori, abbuffate, lacrime, sghignazzi e baci: tutto si mescola in un abbraccio che racchiude schegge di Friuli, Slovenia, Istria, Carinzia e Veneto. Si mangia e si beve smodatamente perché smodata e pazza è la vita. In un nomadismo matto, autoironico, riflessivo, che unisce memorie e geografie, la viandanza appare come l’unico modo di approcciarsi alla vita e al prossimo che si incontra lungo il cammino. In questo percorso, l’osteria diviene metafora della sosta, dell’incrocio con briganti, lingue e fantasmi, dentro le locande di un Nordest intriso di zuppa e vino.
L’incontro è promosso dal Gruppo Archivi dell’Associazione storico-archeologica-culturale “Ostermann” con il patrocinio del Comune di Gemona.