A partire dal 2011 il Coordinamento delle Associazioni ha orientato la sua attenzione verso il fenomeno delle povertà.
Alcune associazioni, riunitesi in un Gruppo di lavoro dedicato, hanno dato avvio a un’azione di mappatura delle realtà che a Gemona e nei comuni limitrofi operano nel campo delle povertà «vecchie e nuove». L’azione è rientrata nel più ampio progetto denominato «Rimuovere gli ostacoli», ideato dall’intero Coordinamento e per il quale è stato ottenuto, tramite l’Associazione culturale Pense e Maravee in qualità di organizzazione capofila e d’intesa con il Comitato per la Solidarietà di Osoppo, un contributo ai sensi della legge regionale n. 12/1995. Il progetto, conclusosi nel 2013, mirava a dare concretezza, a livello locale e in un’ottica di cittadinanza attiva e responsabile, ad uno dei principi fondamentali della Costituzione italiana, che all’articolo 3 recita «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
La mappatura è stata una ricognizione «dal basso» delle realtà del no profit locale – associazioni, organizzazioni, singoli cittadini – che operano per far fronte ai problemi di impoverimento, marginalità e rischio di esclusione sociale dei cittadini del territorio.
Molteplici gli obiettivi del lavoro. In primo luogo il consolidamento delle retiesistenti. I gruppi direttamente coinvolti nella raccolta di informazioni (AVULSS, Centro di Aiuto alla Vita, Comitato per la Solidarietà di Osoppo, Gruppo Caritas e Gruppo Missionario della Parrocchia di Santa Maria Assunta), assieme ad alcuni volontari che hanno aderito all’iniziativa a titolo personale, si sono proposti di aumentare la conoscenza reciproca, il dialogoe l’integrazione delle risorse, al fine di orientare al meglio le richieste di aiuto dei cittadini.
In secondo luogo l’iniziativa ha inteso migliorare la conoscenza delle risorse istituzionali operanti nel settore, mediante l’organizzazione di momenti di scambio con i servizi pubblici, successivamente confluiti negli incontri di elaborazione del Piano di Zona 2013-2015 e in particolare nel Tavolo sulla fragilità economica, lavorativa e abitativa coordinato dal Servizio sociale.
La mappatura, divenuta una piccola “guida” stampata e diffusa a tutti gli interessati, ha consentito di rilevare alcuni bisogni emergenti (precarietà economica, necessità di generi alimentari e di vestiario, bisogno di orientamento ed informazione, di accompagnamento all’utilizzo della rete dei servizi, eccetera) e ha permesso ai volontari di approfondire la conoscenza del fenomeno «povertà» tramite lo svolgimento di incontri formativi con esperti e mediante l’analisi di «buone prassi». Ne è così nato un percorso formativo sviluppatosi tra novembre 2012 e marzo 2013, attuato in collaborazione con il Servizio sociale.
A fianco della mappatura è stata effettuata una ricognizione delle «persone chiave» del territorio (spesso singoli cittadini non organizzati in associazioni) che ha permesso di redigere una mappa interna ad uso delle associazioni, sempre per contribuire alla miglior risposta possibile alle necessità delle persone.
È stato il lavoro di rete tra associazioni e tra associazioni e Servizio sociale a consolidare l’idea che fosse necessario dare risposte nuove al problema delle povertà emergenti. L’Emporio «Di man in man», divenuto nel 2014 un progetto autonomo anche grazie all’apporto della Caritas Diocesana di Udine, ha preso le mosse proprio dal percorso intrecciato compiuto all’interno del progetto «Rimuovere gli ostacoli» e del Tavolo sulla fragilità economica, lavorativa.
Ulteriori informazioni
2012 | Articolo pubblicato su “La Vita Cattolica” In una «guida» tutti i volontari del gemonese
2012 | Percorso formativo Operare nel campo delle povertà (Prima parte)
2013 | Percorso formativo Operare nel campo delle povertà (Seconda parte)