«Si cammina insieme, superando in compagnia il tratto di sentiero più accidentato». È questa l’immagine con la quale il progetto “Una famiglia per una famiglia” si presenta al territorio del Gemonese.
Giovedì 26 settembre, dalle ore 9 alle ore 13, con replica dalle ore 18 alle ore 20, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Paideia di Torino e approdata in Friuli grazie alla collaborazione con quattro Servizi sociali – tra questi il Servizio del Gemonese e del Canal del Ferro-Val Canale –, sarà illustrata a genitori, volontari, insegnanti, operatori e amministratori. L’incontro si svolgerà a Gemona, presso la sede del Servizio sociale dei Comuni.
“Una famiglia per una famiglia” è una forma innovativa di intervento sociale finalizzata a sostenere famiglie in difficoltà nella gestione quotidiana ed educativa dei figli. Il progetto si pone l’obiettivo di valorizzare l’aiuto informale tra le persone: una famiglia in difficoltà viene aiutata da un’altra famiglia. Entrambe si impegnano stringendo un patto di solidarietà, per un periodo di tempo definito. Tutti contribuiscono al progetto in relazione alle proprie caratteristiche e possibilità.
Il principio che anima l’iniziativa è “Sostenere senza dividere”. I destinatari sono le famiglie con bambini. Tutti i nuclei familiari a cui viene proposto un percorso di affiancamento, benché diversi fra loro, sono accomunati dal fatto di vivere un momento difficile. Ogni famiglia ha a cuore il bene dei propri figli, nonostante le difficoltà quotidiane, più o meno pesanti, e i compiti educativi di ogni genitore. L’affiancamento permette di instaurare un rapporto che sostiene la famiglia in difficoltà, intervenendo precocemente sulle problematiche esistenti e rafforzando le risorse, con lo scopo di prevenire l’aggravarsi dei problemi, di aiutare i genitori a trovare una maggiore serenità e di permettere ai bambini di restare nel proprio ambiente familiare.
«Per proporsi come famiglia affiancante non occorre essere eroi o sentirsi perfetti», spiegano gli operatori della Fondazione e dei Servizi. «È invece importante», proseguono, «essere persone rispettose degli altri, autentiche e propositive, capaci di mantenere un atteggiamento di ascolto non giudicante ed essere famiglie aperte alle relazioni comunitarie».
Per partecipare al progetto serve un po’ di tempo: l’impegno settimanale richiesto varia in base agli obiettivi che si pone ciascun progetto e alle disponibilità della famiglia affiancante. La durata dell’esperienza è in genere di dodici mesi, durante i quali si creano le basi per una maggiore autonomia e stabilità della famiglia da sostenere.
Le famiglie affiancanti che desiderano avvicinarsi a quest’esperienza hanno l’opportunità di partecipare a un percorso formativo. Ogni affiancamento viene inoltre sostenuto per l’intera durata dalla figura del tutor, dagli operatori dei Servizi e dai referenti delle associazioni aderenti al progetto, attraverso momenti di confronto individuale e con le altre famiglie affiancanti.
Per maggiori informazioni è possibile contattare gli operatori del Servizio sociale ai recapiti indicati nel volantino di promozione del progetto.
QUI il volantino.