Da quattro anni l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese, in collaborazione con il Comune di Montenars e la Pro Loco di Montenars, valorizza i roccoli, vere e proprie opere di ingegneria naturalistica trasformate in preziosi spazi acustici.
Domenica 21 giugno,alle ore 17 presso il Roccolo di Pre Checo, si terrà uno spettacolo di musica e parole intitolato “Un guanto per te” interpretato dal gruppo “Parcè no?” formato da Sara Rigo, Alessio de Franzoni, Roberto Foglietta e Ilaria Colussi. «Il guanto è un accessorio che ha una lunga storia derivata dalle sue funzioni», spiegano i membri del gruppo. «Gli egizi lo usavano come segno di prestigio per gli uomini e ornamento per le donne. I romani ne possedevano di due tipi: per coprire le dita della mano o l’intero arto. I barbari lo diffusero come capo d’abbigliamento, i longobardi come pegno nel rito nuziale. Nel Medioevo era lo status symbol di nobili e clero. Nei secoli il guanto ha smesso di essere simbolo della classe di appartenenza, mantenendo comunque raffinatezza e fascino. Nella situazione attuale, il guanto non solo protegge dal contagio, ma è pure il simbolo della protezione personale e della solidarietà verso gli altri». L’ensemble musicale si propone di indagare la storia del guanto nella poesia e nell’arte, accompagnando la narrazione con la musica e il canto». In caso di maltempo il concerto sarà rinviato a domenica 5 luglio.
Nel corso dell’estate si esibiranno altre formazioni corali e musicali: il “Gruppo Folkloristico Val Resia” (domenica 26 luglio), il duo “Luisa Sello e Lucija Kovacevic” (domenica 23 agosto) e il “QuBa Libre Trio” (domenica 27 settembre). Musicisti e spettatori dovranno rispettare norme e distanze di sicurezza.
La rassegna “Note nei roccoli”, quest’anno promossa con la volontà di dare un segnale di ripresa dopo le vicissitudini legate al coronavirus, da sempre si svolge in uno dei luoghi più suggestivi del Friuli. Le storiche uccellande che l’Ecomuseo sta riconvertendo a nuove funzioni di tipo naturalistico, didattico e culturale, costituiscono un proscenio originalissimo: la scenografia per lo svolgimento dei concerti è costituita dai fitti corridoi di carpini che danno forma alle architetture vegetali. All’esterno degli impianti arborei lo sguardo può allargarsi alla pianura puntando dritto al mare. Il Roccolo di Pre Checo si raggiunge percorrendo a piedi per una decina di minuti la pista forestale che ha inizio dalla strada diretta a Tarcento, all’altezza del Roccolo del Postino. Appartenuto a Francesco Placereani (1920-1986), presbitero, insegnante, oratore e traduttore in lingua friulana nativo di Montenars, il roccolo è costituito da un tondo e una passata che prende la forma di una bressana. A margine del roccolo, l’Ecomuseo ha provveduto a ricostruire un muro in pietra a secco grazie a un “Cantiere del paesaggio” aperto al pubblico.
[Immagine: Lo storico roccolo del sacerdote e autonomista Pre Checo Placereani (foto: Eugenio Novajra)]