Fece molto scalpore, qualche anno fa, la storia di due ragazzine di 14 e 15 anni frequentanti uno dei migliori licei di Roma, che si prostituivano dopo la scuola. Il caso ebbe una fortissima eco mediatica anche perché i clienti che frequentavano le due ragazzine erano professionisti affermati e benestanti, di livello culturale medio-alto, padri di famiglia.
La storia narrata nello spettacolo “Tutto quello che volevo. Storia di una sentenza” prodotto da Teatro Elfo di Milano, ha inizio nel momento in cui il cammino di una delle due protagoniste, la ragazza più giovane, incrocia quello della giudice Paola Di Nicola, chiamata a pronunciarsi su uno dei clienti della giovanissima, un professionista romano di circa 35 anni. La giudice deve esprimersi sul risarcimento del danno alla ragazza, oltre che sulla condanna all’imputato. Rispetto al risarcimento, la sentenza stabilirà che nessuna cifra potrà mai restituire alla ragazza quello che le è stato tolto.
Riflette la Giudice: “Com’è possibile risarcire quello che la ragazza ha barattato per denaro dandole altro denaro? Se dispongo di risarcirla, non farei che ripetere la stessa modalità di relazione stabilita dall’imputato con la vittima, rafforzando in lei l’idea che tutto sia monetizzabile, anche la dignità. E come può, inoltre, il denaro proveniente dall’imputato, il mezzo cioè con cui egli l’ha resa merce, rappresentare per quella stessa condotta il risarcimento del danno?”.
Lo spettacolo è dedicato alla Giudice Paola Di Nicola e alla sua coraggiosa e sorprendente sentenza. La sua esperienza e il suo sguardo guidano lo spettatore verso la scoperta di una realtà diversa da quella immaginata. All’epoca dei fatti, tramite una narrazione che faceva leva prevalentemente sugli stereotipi, i media inquinarono fortemente la lettura collettiva della vicenda. Lo stigma cadde soprattutto sulle ragazze che, proprio perché non percepite come vittime, divennero vittime una seconda volta.
Lo spettacolo ha ottenuto un alto gradimento di pubblico e critica.
La lettura scenica ideata e interpretata da Cinzia Spanò e tratta dal medesimo spettacolo andrà in scena martedì 6 dicembre 2022, alle ore 11.30 presso il Cinema Teatro Sociale a Gemona. È prevista la partecipazione di circa 160 studenti frequentanti le classi III dell’ISIS “Magrini-Marchetti”. L’ingresso è gratuito. L’evento è promosso da Auser Volontariato Alto Friuli ODV.